Nel Novembre del 2012, la Metro Train di Melbourne (il servizio treni della città australiana) aveva un problema da risolvere: troppe persone, soprattutto tra i giovani, venivano uccise o gravemente ferite dai treni nelle stazioni ferroviarie. 

Ad ogni incidente i responsabili della Compagnia, le forze di polizia, i politici e gli organi d’informazione pubblica sottolineavano l’importanza della sicurezza nelle stazioni dei treni e l’importanza di comportarsi con prudenza quando si era in questi luoghi. Il tutto senza grande successo.

La Metro Train decise allora di creare un video che fosse indirizzato alla popolazione più a rischio, i giovani. Nel video dei personaggi a forma di fagioli muoiono per aver fatto delle cose davvero stupide. Il titolo del video è infatti Dumb ways to die (modi stupidi di morire). Il video è un susseguirsi di fagioli che vengono sventrati, fulminati, morsi da serpenti, ecc. Gli ultimi 3 fagioli muoiono uccisi da un treno dopo aver fatto delle cose poco sicure nei pressi delle stazioni. E il video cita questi ultimi tre esempi come i modi probabilmente più stupidi di morire. 

Il video andò live su YouTube il 14 novembre 2012 e divenne virale in poco tempo: in 20 giorni contava più di 30 milioni di visualizzazioni e più di 300 parodie che lo imitavano. Ad oggi le visualizzazioni sono 179 milioni!!! La canzone che accompagna il video raggiunse la top 10 su iTunes Australia nel giro di 24 ore. E non solo in Australia, ma anche nella classifica di Hong Kong, Singapore, Taiwan e Vietnam.

Che cosa rende questo video un eccezionale esempio di storytelling? Il fatto che la storia arriva al punto solo negli ultimi 40 secondi. Visto che il target sono i giovani il video spende più del 75% del tempo a creare empatia con loro, ad instaurare un rapporto emotivo. Ai giovani non importa molto della sicurezza (si credono invincibili), ma importa molto non fare la figura degli idioti.

Il messaggio non sottolinea il fatto che la poca attenzione e sicurezza nei pressi di treni che viaggiano causi la morte, ma che la poca attenzione e sicurezza nei pressi di treni che viaggiano evidenzia che tu sia stupido.

Questo approccio al problema e la sintonia con il target della storia ha permesso di ridurre del 21% gli incidenti oltre che di far diventare virale la campagna.

Che cosa possiamo portarci a casa per le nostre presentazioni?

La cosa che ci insegna questo case study è quanto sia importante conoscere bene il proprio pubblico in modo da poter adattare la storia e il messaggio per farlo essere più efficace. Bisogna trovare la chiave giusta attraverso cui far leggere il messaggio. Nel caso descritto non tanto la paura della morte, ma la paura di sembrare degli stupidi. La gradibilità sociale ha un forte appeal sui giovani e apparire stupidi davanti ai coetanei è qualcosa da evitare soprattutto se sei un teenager. Quando presenti devi raccontare storie che siano di valore per quello specifico pubblico, che lo tocchino nel profondo e che lo spingano ad agire. Solo così terrai il massimo dal tuo storytelling.